INTROSPEZIONE E RIDUZIONE DELLO STRESS LAVORATIVO
COME LE PRATICHE DI CONSAPEVOLEZZA AIUTANO A MIGLIORARE IL BENESSERE PSICOFISICO IN SITUAZIONI LAVORATIVE
Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli studi scientifici che hanno indagato l’impatto positivo di pratiche di introspezione (quali, ad esempio, la meditazione Mindfulness) sia sull’umore che sulle performance cognitive in ambiente lavorativo.
Secondo alcuni recenti studi poi, sembra che praticare mindfulness col proprio team lavorativo aiuti a migliorare l’impegno lavorativo e le relazioni fra colleghi. Così, sempre più aziende iniziano ad offrire la possibilità ai propri dipendenti di intermezzare le proprie stressanti giornate lavorative con sessioni comprendenti varie forme di pratiche contemplative o di consapevolezza.
Ma cosa accadrebbe qualora non fosse possibile, per un determinato contesto lavorativo, prevedere la presenza fisica di un “facilitatore” (ovvero di una figura, quale un istruttore, che “guidi” di persona tali pratiche)? La ricerca scientifica si è chiesta, a tal proposito, se le sessioni di meditazione e gli esercizi di consapevolezza somministrati tramite tecnologie e contenuti audio possano risultare comunque efficaci. Dagli studi preliminari (che rendono quindi necessarie in futuro ulteriori e più specifiche indagini) emerge che, nonostante l’efficacia del contatto “di persona” con un istruttore rimanga superiore, anche le sessioni guidate “tramite tecnologia” mantengono un significativo grado di efficacia nel promuovere il benessere psicofisico dei praticanti.
Non sembrano quindi esserci più “scuse” per i datori di lavoro e i vari contesti lavorativi: concedere ai propri dipendenti lo spazio e il tempo per praticare introspezione e consapevolezza potrebbe dunque diventare a ragione il nuovo trend nell’ambito del benessere lavorativo.